Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 aprile 1986

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 aprile 1986.

“Approvazione del Piano generale dei trasporti ai sensi della legge 15 giugno 1984, n. 245.”

(Pubblicato nella G.U. 15 maggio 1986, n. 111, S.O.)

Nota Bene: si veda anche l’aggiornamento del Piano generale dei trasporti approvato con D.P.R. 29 agosto 1991.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 15 giugno 1984, n. 245, concernente l’elaborazione del Piano generale dei trasporti;

Visto il parere favorevole espresso dal Comitato interministeriale per la programmazione economica nella seduta del 31 ottobre 1985;

Visto il parere favorevole espresso in data 19 dicembre 1985 dalla X Commissione permanente della Camera dei deputati e in data 15 gennaio 1986 dall’8 commissione permanente del Senato della Repubblica;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 19 marzo 1986;

Sulla proposta del Ministro dei trasporti;

Decreta:

Il Piano generale dei trasporti previsto dalla legge 15 giugno 1984, n. 245, è approvato, nel testo allegato al presente

decreto.

(omissis)

59. Accesso alla mobilità per gli individui con ridotte capacità motorie. – Gli individui con ridotte capacità motorie, come detto all’inizio, trovano, nell’attuale sistema di trasporto, un momento di esasperazione della loro emarginazione.

In molti casi specifiche normative finalizzate alla «eliminazione delle barriere architettoniche» rimangono inattuate o attuate solo in alcune aree, in alcuni comparti rimanendo sempre nella ottica della eccezionalità sconoscendo invece che il tema affrontato in tale ottica non garantirà mai un vero servizio. D’altra parte è opportuno ricordare che il tema in esame coinvolge una pluralità di utenti: la fascia degli anziani e dei bambini.

Primo tema è quello legato al trasporto individuale; il che significa rivedere la normativa tecnica e soprattutto i requisiti psico-fisici e attitudinali per il conseguimento della patente di guida (tale azione è già in corso con la presentazione del disegno di Legge sulla Patente Europea).

Secondo tema è quello legato alla necessità di effettuare controlli sulla applicazione delle normative legate all’abbattimento delle barriere architettoniche; prevedendo un continuo adeguamento dei princìpi normativi in relazione alla rilevante dinamica presente nelle tecniche della mobilità.

Terzo tema è quello legato alla mobilità collettiva; l’approccio a tale tema, per rientrare nel campo della concretezza e della funzionalità, non può essere approfondito solo, come attualmente si ipotizza, attraverso soluzioni che riservano spazi pur attrezzati su mezzi di trasporto in servizio pubblico.

Tale ipotesi infatti trova facile soluzione nel trasporto ferroviario e metropolitano (convogli di grande capacità) ma rilevanti disservizi se applicata nei mezzi di trasporto pubblico su strada. Pertanto bisogna affrontare il problema misurando le reali necessità di trasporto degli handicappati e configurando i servizi in modo da rispondere ad una domanda oggi non ancora definita in modo organico.

Quarto tema è quello di indirizzare la progettazione del mezzo pubblico di trasporto verso una maggiore considerazione delle necessità dell’interesse in termini soprattutto di accessibilità e di conforto; ricordando che l’utenza si va sempre più evolvendo verso classi di età più alte.

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